28 gennaio 2025
Il Colon Wash PT. 2 - Dott. Felice Cosentino
L'articolo descrive l'evoluzione del Colon Wash, partendo dall'Idrocolonterapia. Grazie alla Dott.ssa Giuberti, è stato sviluppato un protocollo personalizzato per ogni paziente, con un ambulatorio dedicato e monitoraggio tramite la Scala Boston per la colonscopia.
Autore: Dott. Felice Cosentino
Tipo: Articolo della Settimana
Si parte con l'idrocolonterapia
Non avendo il nostro Centro alcuna esperienza nella pratica dell’Idrocolonterapia, ho chiesto collaborazione alla Dott.ssa Rosanna Giuberti, che viene assunta per 6 mesi come tutor (Documento archiviato presso la Segreteria SICT) per l'istruzione del personale infermieristico. Viene selezionato un certo numero di pazienti (ben contenti di evitare il classico "beverone"), ma i primi risultati del lavaggio del colon applicando la classica procedura dell’Idrocolonterapia non sono stati incoraggianti. Infatti, il colon destro si presentava quasi sempre con presenza di feci non rimovibili con i lavaggi perendoscopici, per cui la successiva procedura endoscopica non risultava attendibile. Questi primi dati ci hanno fatto capire che la classica Idrocolonterapia non era sufficiente ad una pulizia ottimale per la colonscopia, ma che poteva certamente costituire la base per completare il nostro progetto.
Il tutoraggio della Dott.ssa Giuberti è stato fondamentale in quanto, da esperta, ci ha fatto capire l'importanza e le potenzialità della Idrocolonterapia (procedura fino allora da noi sottovalutata), spronandoci a insistere su questa strada per la pulizia del colon pre-colonscopia.
Dall’Idrocolonterapia al Colon Wash
La procedura dell’Idrocolonterapia andava quindi modificata, per cui, nei mesi successivi al corso della Dott.ssa Giuberti, abbiamo impostato, grazie all'aiuto della caposala dell'Endoscopia Rosa Tinelli, il "primo" protocollo del Colon Wash, inserendo lo schema alimentare (4 giorni di dieta senza scorie) della preparazione standard per la colonscopia.
Ma anche così i risultati non erano ottimali, per cui abbiamo pensato ad altri accorgimenti per raggiungere l’obiettivo, come quello di "ammorbidire" le feci (e renderle più frantumabili con il lavaggio retrogrado), testando alcuni lassativi da assumere il giorno precedente la procedura. Sono state modificate/potenziate anche le fasi dell’Idrocolonterapia con massaggi addominali e cambiamenti di decubito mirati a fare in modo che il colon destro (e in particolare il cieco) si liberasse completamente dai residui fecali. Con questi ultimi accorgimenti, il Colon Wash iniziava a dare risultati incoraggianti.
Si arriva così alla definizione della procedura con dieta, un blando lassativo (bisacodile), massaggi addominali e cambio di decubito del paziente. Il Colon Wash poteva essere finalmente ufficializzato.
Il Colon Wash viene ufficializzato
Viene Ufficializzato Viene subito avviata una campagna di comunicazione (farmacia esterna dell’ospedale, locandine, espositori con fogli informativi, comunicazione diretta ai pazienti che afferivano al nostro Centro, ecc.) spiegando il razionale della procedura e riportando quelle che allora erano le controindicazioni dell’Idrocolonterapia: malattie cardiache gravi non controllate, aneurismi, ipertensione arteriosa grave, perforazioni o emorragie dell'intestino, emorroidi del 4° grado, cirrosi epatica, tumori del colon e del retto, gravidanza avanzata, ernie addominali, recenti interventi chirurgici del colon-retto, insufficienza renale.
Poiché il lavaggio del colon Wash doveva essere più "energico" rispetto alla semplice Idrocolonterapia, abbiamo pensato di approfondire l’argomento sulle controindicazioni, in modo da ottenere una più corretta e sicura selezione dei pazienti. Per tale motivo, abbiamo avviato un "Ambulatorio Colon Wash" che si svolgeva con le seguenti modalità. Il paziente che chiedeva il Colon Wash afferiva a tale ambulatorio gastroenterologico effettuando una visita gratuita. Il medico, una volta raccolte le informazioni anamnestiche (sintomi, abitudini intestinali, terapie in atto, ecc.) ed escluse eventuali controindicazioni alla colonscopia, proponeva il Colon Wash, spiegando la modalità di esecuzione, la preparazione intestinale preliminare (dieta e farmaci) e concordando il giorno della procedura.
Per raccogliere e conservare i dati prima e durante la procedura, abbiamo realizzato la "Scheda Infermieristica Colon Wash" così strutturata: Dati e anamnesi del paziente, inserimento specola (difficoltà, dolore, ecc.), durata media del carico dell’acqua, forma, colore e contenuti delle feci emesse, entità e caratteristiche della scarica post procedura (scarsa, abbondante, liquida, solida, presenza di gas), sintomi riferiti dal paziente durante la procedura, impressioni del paziente alla fine della procedura, cause della eventuale interruzione della procedura, osservazioni dell’operatore.
Abbiamo monitorato 40 colonscopie effettuate con preliminare Colon Wash, riportando nel referto la valutazione della preparazione sulla base della Scala Boston che distingue 4 gradi di pulizia:
Score 0: residui solidi o semisolidi non aspirabili e mucosa non visibile (scarsa)
Score 1: residui semisolidi o liquidi aspirabili e mucosa poco visibile (sufficiente)
Score 2: minimi residui solidi, abbondante liquido chiaro aspirabile e mucosa visibile (buona)
Score 3: assenza di residui solidi, minima quantità di liquido chiaro aspirabile e mucosa completamente pulita (eccellente)
Ad ogni settore del colon viene assegnato un "segment score" che si misura da 0 a 3 (rispettivamente per cieco-ascendente, trasverso, retto-sigma); una pulizia eccellente viene raggiunta con il valore massimo di 9. In caso di preparazione intestinale inadeguata, veniva analizzata la scheda infermieristica e quella della visita presso l’Ambulatorio Colon Wash per cercare di capire i motivi dell’insuccesso.
Da questa iniziale esperienza (Ambulatorio dedicato, Scheda infermieristica, prime 40 colonscopie con Colon Wash monitorate) abbiamo tratto importanti considerazioni sulle indicazioni e sulla preparazione del Colon Wash, soprattutto sulle controindicazioni e sulla preparazione preliminare.
Per quanto riguarda le controindicazioni, il Colon Wash veniva sconsigliato solo in quelle condizioni (diverticolite acuta, grave emorragia, sospetta perforazione, ecc.) in cui era anche controindicata la colonscopia, per cui si poteva concludere che "se c'era indicazione alla colonscopia, c'era anche indicazione al Colon Wash".
Per la preparazione siamo arrivati alla conclusione che non si poteva applicare un solo schema. Abbiamo trovato tipologie diverse di pazienti (per patologie di base, per abitudini intestinali, per alimentazione, per terapie in corso, ecc.), per cui bisognava predisporre diversi protocolli e "personalizzare" la preparazione al Colon Wash.